In genere, nell’ambito della traduzione letteraria, si pensa che le favole per bambini siano facili da tradurre perché presentano una struttura e un lessico semplice. Ma non è così!
Qualcuno forse penserà:
Tradurre delle favole? Che ci vuole?
La traduzione delle favole nasconde invece alcune insidie strettamente correlate alle differenze linguistiche e culturali di pubblici di paesi diversi, oltre che all’effetto narrativo cercato, spesso legato a metafore e giochi di parole che non sempre “funzionano” anche in un’altra lingua.
Per darvi un’idea di tutto ciò, abbiamo tratto qualche esempio dalle traduzioni in inglese, curate da Action line, degli abstract del libro per l’infanzia “Crestarossa e il mistero del roseto”, di prossima uscita e di cui troverete ulteriori informazioni nel nostro articolo dedicato.
Nel nostro articolo:
I nomi propri di personaggi e luoghi: tradurli o lasciarli in italiano?
Aiutaci a trovare un nome in tedesco per Friggibudella
E se dobbiamo tradurre “le puzzette”?
Questa è una delle decisioni più “critiche” che il traduttore deve prendere.
Non sempre in un libro viene adottata una scelta unica e costante perché anche questa dipende dal contesto della storia in cui si colloca, oltre che da aspetti legati alla sonorità.
In “Crestarossa e il mistero del roseto”, ad esempio, la traduttrice di inglese ha scelto il più delle volte di lasciare in italiano i nomi dei personaggi umani, come Diamantina.
Mentre ha scelto di tradurre i nomi dei personaggi animali quasi letteralmente perché il nome descriveva anche delle caratteristiche del personaggio, rispettando in tal modo l’effetto narrativo perseguito dall’autrice del libro.
Così Bisciastriscia e Friggibudella sono diventati Slipperysnake e Gutfrier, ma Caneorso è diventato Beardog. In questo caso con un’inversione dei componenti animali del nome puramente per una questione di una migliore sonorità che non avrebbe alterato l’immagine del personaggio risultante.
Ma cosa succede per le lingue che, a differenza dell’inglese, prevedono casi diversi?
Prendiamo ad esempio “Friggibudella” in tedesco.
Se fosse stata adottata la stessa linea usata per l’inglese, la traduzione avrebbe potuto diventare qualcosa di simile a Darmfritteuse. Termine che in tedesco è un sostantivo femminile, non utilizzabile per un personaggio che nella storia viene descritto come un gigante cacciatore di rane e rospi e quindi certamente un personaggio maschile forte e cattivissimo.
In questo caso quindi il traduttore dovrebbe optare per una soluzione diversa e creativa che evochi l’immagine che il nome veicola in italiano discostandosi da una traduzione più letterale che non sarebbe adatta.
Anzi, se qualcuno dei nostri lettori conosce il tedesco, gli lanciamo la sfida di trovare un nome in tedesco a questo personaggio che poi pubblicheremo sul nostro sito!
Una delle altre difficoltà principali della traduzione letteraria, e quindi non solo delle favole, è rappresentato da elementi legati strettamente alla cultura di un paese.
Nell’abstract della storia “Polvere di stelle” in “Crestarossa e il mistero del roseto”, l’autrice cita esplicitamente una canzone di Eugenio Finardi ampiamente conosciuta in Italia che evoca atmosfere spaziali.
Extra terrestre portami via, voglio una stella che sia tutta mia…
Poiché si tratta di una canzone che non è stata tradotta in altre lingue, qui il traduttore può optare per diverse soluzioni:
In inglese in questo caso la traduttrice ha optato per questa terza soluzione:
There’s a starman waiting in the sky, he’d like to come and meet us…
Scelta che è condivisibile visto che si colloca all’interno di un paragrafo dove si parla appunto di ricerca e contatti con altri mondi e che compare solo come incipit dell’abstract e non all’interno della storia.
In quest’ultimo caso è infatti possibile che la traduttrice avrebbe compiuto una scelta diversa per mantenere il flusso e la sonorità generale della storia.
Una delle storie del libro di favole precedente “Sgrinfia e la notte dei coriandoli” ha come protagonista una cimice che si crede una coccinella che fa delle puzzette che saranno la chiave di volta della storia.
Se una tematica del genere in Italia risulta divertente e simpatica perché le puzzette sono un argomento ricorrente con i bimbi soprattutto piccoli, in altri paesi può invece creare dei problemi.
Ne è un esempio il Portogallo, un paese che ci è vicino geograficamente ma molto diverso culturalmente.
In Portogallo vige una rigorosa formalità sociale che riguarda sia la lingua sia rapporti personali.
Esistono infatti ben sei gradi di formalità a livello linguistico e i Portoghesi sono di per sé estremamente riservati e formali anche tra di loro. Darsi del “tu” tra conoscenti infatti non è per nulla scontato!
Un tema così “privato” come le puzzette non troverebbe spazio in un libro per bambini perché sarebbe qualcosa di cui non è educato parlare.
Lo avreste mai immaginato?
Spero siamo riusciti già solo con questi pochi esempi a darti un’idea di quanto la traduzione di una favola possa risultare più ostica del previsto!
Ti invitiamo a leggere il nostro articolo sull’iniziativa natalizia di sostegno al progetto sociale che sta dietro il libro “Crestarossa e il mistero del roseto”. Il libro contiene gli abstract che abbiamo tradotto in inglese.
E se avessi dovuto tradurli tu? Sarebbero stati una bella sfida!
Buon divertimento e buona lettura!
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