Il turismo enogastronomico ha sempre registrato ampio interesse e ci auguriamo che la situazione migliori presto e tornino i turisti stranieri amanti del nostro Bel Paese.
Per comunicare bene il territorio con le sue proposte in fatto di vino e cibo, è indispensabile considerare a quale tipo di turista ci si rivolge.
Un turista giapponese ha interessi e aspettative diverse rispetto, ad esempio, ad un turista russo, americano oppure spagnolo.
Innanzitutto non facciamo l’errore di pensare “parlo in inglese, così mi capiscono tutti“.
Sebbene le persone che viaggiano abbiano più familiarità con l’inglese, l’inglese non può sempre essere concepita come lingua universale o “lingua ponte”.
Se tu andassi in Francia e la tua guida ti parlasse in inglese, saresti soddisfatto.
Ma se parlasse italiano? Ti sentiresti molto più a tuo agio. Probabilmente faresti più domande, ti sentiresti più libero di intervenire, saresti più coinvolto e aperto. È normale. E devi pensare che così accade ai turisti che visitano l’Italia.
Non è scontato che sappiano tutti così bene l’inglese da sentirsi a loro agio e comunque un’accoglienza nella loro lingua li farebbe senz’altro sentire meglio e meglio predisposti verso ciò che abbiamo loro da offrire.
Sicuramente alla base c’è un buon livello di coinvolgimento quando il turista è ancora nel suo paese e deve organizzare le tappe del suo viaggio enogastronomico in Italia.
Dando per scontato che farsi trovare on-line ora è imprescindibile e per farlo bisognerà appoggiarsi ad un’agenzia di comunicazione valida che sappia usare bene gli strumenti di digital marketing, una volta che il turista atterra sul nostro sito, come invogliarlo a visitarci quando sarà in Italia?
Una delle chiavi è lo storytelling. Raccontiamo la storia della cantina o dell’osteria, spieghiamo i valori che sono alla base dell’organizzazione, la scelta delle materie prime, l’impegno nei confronti dell’ambiente.
Valutiamo la possibilità di dare un primo assaggio attraverso una visita virtuale della cantina o della vigna. Puntiamo su delle belle immagini o un video che sappiano trasmettere emozioni.
E, se il video ha delle parti di parlato, ricordiamoci di aggiungere i sottotitoli tradotti oppure di prevedere il voice-over.
Quali sono le differenze e come scegliere tra l’uno e l’altro? Scoprilo nel nostro articolo dedicato.
Un altro elemento da considerare è prevedere una live chat.
La live chat ti consente di agganciare chi è arrivato sul tuo sito e ha delle domande. La live chat è immediata e gli utenti abituati a ricevere risposte in tempo reale la apprezzano particolarmente.
I chat bot hanno fatto enormi progressi e si possono istruire pensando alle domande tipiche che vengono rivolte normalmente dai visitatori che stanno organizzato un tour enogastronomico. In questo modo, una parte del lavoro può essere svolta in automatico.
Partiamo dal presupposto che l’Italia esercita un grande fascino sul turista straniero, sia europeo che extra-europeo.
L’Italia è vista come il paese del buon cibo, del buon vino, delle città d’arte, della moda, ….
Il turista straniero ama immergersi nella nostra cultura. Attività che a noi possono sembrare poco interessanti diventano imperdibili per il turista straniero. Soprattutto se vengono proposte da altri turisti che le hanno provate e amate.
Mi riferisco ai classici laboratori di 3-4 ore dedicati a fare la pizza, la sfoglia o il gelato.
Allora perché non proporre al turista di fare la vendemmia, per vivere una giornata da vignaiolo e scoprire come si produce il vino? Mettere le mani in pasta è divertente e regala belle emozioni.
O ancora sfruttare l’ambientazione e il fascino del vigneto per proporre altre attività, sportive o artistiche.
Ricordo ancora una mia amica americana quando venne in Italia e fece un giro in collina, tornò a casa e mi mostrò con occhi incantati la foto di una casa di campagna e del cortile con un vecchio dondolo e una macchina (un po’ scassata). Disse qualcosa del genere:
What gorgeous landscapes you have in Italy!
Ricordo perfettamente di aver guardato quella foto e aver pensato che un’immagine per me familiare e normalissima diventava qualcosa di speciale per chi è abituato ad altri panorami, fatti di spazi desolati o grattacieli.
È fondamentale raccogliere recensioni di turisti perché sono le parole di altri turisti, magari connazionali, che valgono più di tanta pubblicità a pagamento.
Facciamo sempre l’esempio inverso che ci aiuta a capire meglio.
Se mi trovo a Parigi e leggo la recensione di un italiano che parla bene di un certo albergo, ristorante o café, tenderò a fidarmi di più perché so che i nostri standard di qualità e aspettative sono simili.
Se invece leggo la recensione di uno straniero su una spaghetteria a Parigi, forse mi viene il dubbio: “chissà se gli spaghetti sono veramente buoni se piacciono a un coreano/francese/svedese che non hanno la cultura della pasta come noi?”.
Ti invitiamo a leggere l’articolo apparso su WineMeridian in cui Donatella Cinelli Colombini, fondatrice nel 1993 del “Movimento del turismo del vino” e attuale Presidente dell’”Associazione Nazionale Le Donne del Vino”, parla di 8 elementi per un enoturismo vincente nel 2022. Clicca qui.
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