Dopo l’articolo sulla serie tv in spagnolo La casa de Papel e quello su La casa de las Flores, oggi parlo di una serie tv che solo apparentemente è più maschile.
Mi riferisco alla serie tv ispirata alla vita del giocatore di calcio Carlos Tevez: Apache.
Innanzitutto una piccola nota sulla pronuncia. Noi italiani la pronunciamo “apasc” (con il suono finale che ricorda quello di “sci”).
In realtà in spagnolo, la “ch” si pronuncia come il suono italiano della parola “ciao”. In pratica è come dire “apace”.
Clicca qui per sentire la pronunica spagnola di APACHE.
Apache è il soprannome di Tevez, che deriva da Fuerte Apache, il nome del quartiere di Buenos Aires dove è nato e cresciuto.
Essendo la serie ambientata a Buenos Aires, la lingua originale è lo spagnolo e l’accento è rigorosamente argentino.
La difficoltà per gli utenti non madrelingua è la velocità dei dialoghi, la concitazione di alcune scene e, in parte, il lessico.
Si aggiunge anche il fenomeno del “voseo” che, a un orecchio attento, può creare disturbo e che merita un articolo dedicato (che scriverò quanto prima).
Se ti ho incuriosito, puoi intanto leggere qualcosa su Wikipedia.
La serie si apre con l’incidente che ha parzialmente sfigurato Carlos a pochi mesi di vita (gli cadde dell’acqua bollente sul corpo e fu salvato per miracolo).
Poi la serie continua non tanto parlando di calcio, ma mettendo in risalto l’infanzia trascorsa in un ambiente malato, fatto di violenza, droga, crimini.
Il calcio rimane sullo sfondo, rappresentanto come valvola di sfogo e possibilità di salvezza per tanti ragazzi talentuosi, strappati alla miseria e alla malavita.
Sicuramente è un must per gli amanti del calcio, ma in generale è uno spunto di riflessione per chiunque, perché fa toccare con mano la miseria e la violenza che viene quotidianamente vissuta in certi quartieri della capitale argentina.
Lo consiglio anche a chi ama l’Argentina e gli argentini, per conoscere uno spaccato in più su Buenos Aires.
Da un punto di vista didattico, lo consiglio agli appassionati di spagnolo – utenti intermedi o avanzati – che vogliono mettersi alla prova con una serie “tosta”.
“Tosta” non solo per le scene e gli argomenti trattati, ma anche per i dialoghi e l’accento.
Leggi il mio articolo , in cui scrivo alcuni consigli su come usare i sottotitoli quando si guardano film o serie in lingua originale.
NOTA: per la crudezza delle scene, il film è vietato ai minori di 14 anni e, in generale, lo sconsiglio a chi è facilmente impressionabile.
Pensare che sono scene tratte da vita vera, vissuta, fa venire i brividi più di una volta. C’è violenza gratuita.
Io ho amato la serie tv per l’accento: ascolto a occhi chiusi e mi sembra di essere in Argentina.
Il viaggio in Argentina mi è rimasto nel cuore per la gente, la sua ospitalità, i colori, i sapori, la natura. Forse il più bel viaggio della mia vita!
Ma, al tempo stesso, almeno in parte, credo di aver anche un po’ odiato la serie tv, perché mi ha fatto rendere conto di quanto sia difficile lo spagnolo!
Guardando il primo episodio senza sottotitoli credo di aver capito il 30%, ragione per cui l’ho riguardato una seconda volta con i sottotitoli.
Ma non ho mollato e ho guardato tutti gli 8 episodi della serie tv in spagnolo.
Qui il trailer in lingua originale: