Nel mondo degli affari, ogni parola conta.
Quando si lavora con partner, clienti o fornitori provenienti da Paesi arabofoni, la figura dell’interprete professionista non è un lusso: è una necessità strategica.
L’interprete oltre a tradurre le parole, fa da ponte tra culture diverse. L’arabo è parlato in 22 paesi (leggi qui il nostro articolo introduttivo) e ognuno ha le sue peculiarità culturali che influenzano il mondo degli affari.
Ci sono paesi in cui si parla correntemente anche il francese oppure l’inglese. Perché allora fare ricorso all’arabo?
Quando si tratta di discutere i dettagli di un accordo, capire le specifiche di un macchinario o un prodotto, fare domande di approfondimento, trovare soluzioni a problemi ecc. si preferisce comunicare nella propria lingua perché ci si sente a proprio agio.
Chiamare un interprete arabo significa permettere al nostro interlocutore di parlare arabo e quindi metterlo in una posizione di apertura.
Poter parlare la propria lingua consente a tutti di parlare più liberamente, potendosi spiegare anche nei dettagli, senza dover ricorrere a giri di parole in una lingua che non si padroneggia.
Ti può interessare andare subito alla guida sintetizzata delle arcortezze da osservare in base al paese di origine del tuo cliente. Vai alla sezione > Accorgimenti culturali: cosa sapere, paese per paese dove parliamo di Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Sudan, Tunisia e Yemen.
L’interprete arabo può affiancarti in svariate situazioni. Qui riportiamo le più comuni:
Andiamo per ordine.
Un interprete esperto aiuta a presentare la tua azienda in modo professionale e preciso.
In questo caso si svolgerà un interpretariato di trattativa in cui l’interprete traduce domande e risposte e consente il dialogo tra persone che parlano lingue diverse.
In altri casi, si potrà rendere necessario l’interpretariato di consecutiva in cui l’interprete prende appunti quando una persona parla per poi tradurre all’altro senza perdere alcun dettaglio.
Anche da remoto, la presenza di un interprete garantisce chiarezza ed evita malintesi.
Potrebbe lavorare in consecutiva o in chuchotage.
Lo chuchotage è la traduzione sussurrata, svolta in simultanea. Richiede massima concentrazione e si può proporre quando i beneficiari della traduzione sono 2 persone. Leggi qui un approfondimento:
Soprattutto nei settori dove la sicurezza è importante, è fondamentale che tutto venga compreso perfettamente.
In questi casi, se la formazione si protrae per diverse ore, potrebbero essere necessari due interpreti per alternarsi nella traduzione in simultanea con l’ausilio di una cabina insonorizzata oppure con impianto bidule.
Se si tratta di una visita in azienda, solitamente c’è un solo interprete e, in base al numero di uditori, userà o meno l’impianto bidule. Leggi qui un approfondimento > La simultanea in azienda
La buona riuscita dipende anche da come vengono accolti e accompagnati i tuoi ospiti.
E sarà anche importante fare un briefing preventivo con l’interprete che potrà dare qualche indicazione utile per un primo approccio corretto con persone di paesi arabofoni.
L’interprete può accompagnare il cliente nelle sue missioni all’estero.
In queste situazioni, è bene arrivare preparati e, in base al paese, avere bene in mente alcuni atteggiamenti che possono favorire il successo della missione.
Ad esempio, è buona norma fare un po’ di convenevoli all’inizio e non parlare subito di business.
Un approccio troppo diretto potrebbe essere scambiato per mancanza di garbo, sebbene in paesi come gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudia, più business oriented, questa fase sia più contenuta.
Un altro esempio: non accettare tè o caffè è considerato scortese.
Il caffè arabo (spesso speziato con cardamomo) e il tè sono simboli di ospitalità. Rifiutarli può essere visto come un affronto.
In generale è buona norma dimostrare interesse per la cultura locale.
In molti Paesi arabi come Arabia Saudita, Emirati, Oman, Egitto e altri, mostrare la suola delle scarpe è considerato un gesto irrispettoso, perché viene associato a qualcosa di sporco, impuro o offensivo.
Può succedere involontariamente quando ci si siede accavallando le gambe e la suola punta verso l’interlocutore.
Anche se probabilmente nessuno lo farà notare, può essere visto come un segno di arroganza o mancanza di rispetto. In un contesto d’affari, questo può influenzare negativamente l’impressione che si dà.
È bene evitare strette di mano troppo energiche o toccare persone del sesso opposto, specialmente nei Paesi del Golfo, e bisogna evitare di usare la mano sinistra per porgere oggetti o cibo, perché considerata impura in molte culture arabe.
Se il cliente che affianchiamo per una missione non ha mai avuto prima contatti con gli interlocutori arabofoni, sarà indispensabile fare un briefing iniziale con l’interprete perché si possano mettere a punto anche tutti quegli aspetti culturali che possono fare la differenza nell’instaurare un buon rapporto di collaborazione.
Cerchiamo qui di sintetizzare per dare una visione d’insieme.
Affidarsi a un interprete specializzato in lingua araba non è solo una scelta di precisione linguistica: è un investimento in professionalità, relazioni durature e affari ben condotti.
Se hai rapporti con il mondo arabofono e vuoi che la comunicazione sia un punto di forza — e non un ostacolo — possiamo aiutarti a trovare la soluzione linguistica più adatta al tuo contesto.
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