Siamo consapevoli delle difficoltà delle traduzioni turistiche? Noi certamente sì!
Per questo scegliamo bene i nostri traduttori: madrelingua professionisti affiancati da revisori italiani specializzati nel campo della traduzione.
Le traduzioni dei tuoi testi verranno elaborate con professionalità.
La complessità dei testi turistici è spesso sottovalutata. L’idea di fondo spesso è: “tutti possono farlo perché è molto facile”.
Niente di più sbagliato. Il discorso è articolato e lo approfondiremo con una serie di articoli dedicati. In qeusto ci concentriamo su tre aspetti:
1. Funzione promozionale del testo
Approfondiamo gli argomenti.
Molti testi turistici hanno non solo una funzione informativa, ma anche e soprattutto una funzione promozionale e persuasiva. Lo scopo del testo è invogliare e incuriosire il turista, indurre il desiderio di viaggiare verso una destinazione, promuovere una località o un hotel.
Prendiamo ad esempio questo breve paragrafo:
Testo di partenza | Traduzione 1 (poco efficace dal punto di vista comunicativo) | Traduzione 2 (perfettamente efficace dal punto di vista comunicativo) |
L’hotel si trova nel centro città ed è gestito da A. e B. con uno staff attento alle esigenze dei clienti. | The hotel is located in the city centre and is managed by A. and B. together with a staff that looks after the needs of all guests | The hotel is located in the city centre and is managed by A. and B. with the help of a dedicated staff. |
Nella traduzione A viene ricalcata la sintassi italiana. Il risultato è una frase che, pur essendo comprensibile in inglese, suona poco naturale all’orecchio di un nativo. Gli inglesi si esprimono in modo breve e sintetico.
Nella traduzione B, invece, “with the help of a dedicated staff” è esattamente la soluzione più diretta ed efficace per trasferire in inglese la tipica formula italiana “uno staff attento alle esigenze dei clienti”.
Piccoli particolari che però fanno la differenza quando si tratta di fare una buona impressione e persuadere un potenziale cliente!
Nelle traduzioni turistiche una particolare attenzione va riservata ai nomi propri.
Ad esempio, in inglese “Museo archeologico del Compito Don Giorgio Franchini” va tradotto o lasciato in italiano?
Oppure c’è una terza opzione?
La risposta a questa domanda è che non c’è una regola fissa per la traduzione dei nomi propri, come nomi topografici, di istituzioni, monumenti, personaggi del luogo, ma anche piatti tipici, nomi di sagre, ecc.
La scelta dipende dalla funzione del testo di arrivo e dal genere e stile del testo, che può o meno permettere di dilungarsi.
Se si tratta di un opuscolo, in cui si deve rimanere entro un certo limite di spazio, potrebbe essere necessario mantenere il nome interamente in italiano, senza aggiungere alcuna traduzione o spiegazione a fianco. Così sarà anche più chiaro e più facile per il turista straniero orientarsi quando si troverà a visitare la città e vedrà i cartelli scritti in italiano.
Al contrario, se si tratta di un testo più lungo e discorsivo, come la presentazione di una località, potrebbe risultare pesante per il lettore straniero trovare i nomi topografici sempre in italiano. In questo caso la soluzione migliore sarebbe quella di usare il nome in italiano la prima volta in cui compare e poi successivamente solo la traduzione.
In ogni caso la scelta va fatta con molta attenzione. Ci vuole consapevolezza e dedizione da parte del traduttore, il quale in molti casi dovrà anche concordare le sue scelte con il committente, a seconda di come sarà utilizzata la traduzione.
La diversità culturale tra due paesi spesso si manifesta a livello linguistico.
Il grande sforzo del traduttore nel testo turistico sta nel rendere nel modo migliore quei termini che nel testo di partenza hanno una valenza culturale specifica.
Come tradurre, ad esempio, la parola apericena? Questo neologismo indica una tradizione tipicamente italiana.
Il termine inglese aperitif non è la stessa cosa, ed in effetti non esiste un esatto corrispettivo nelle altre lingue.
Anche in questo caso non c’è una regola di traduzione univoca: il traduttore deve decidere di volta in volta quale soluzione adottare.
A seconda del tipo di testo potrebbe essere opportuno:
2. optare per una traduzione calco “aperitif-dinner”;
3. optare per una sotto-traduzione: aperitif
4. tradurre con più parole per spiegare di cosa si tratta (food and drinks; cocktails and appetisers…)
Questo è possibile solo con l’esperienza, naturalmente coadiuvata da studi specifici nel campo della traduzione e dal confronto con il committente.
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Se vuoi leggere qualcosa di curioso sul mondo della traduzione, ti consigliamo un libro di Romolo G. Capuano: 111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo