L’interprete ha un ruolo fondamentale.
Potrebbe sembrare esagerato, ma se ci si pensa è così!
Dialogare, concertare, accordarsi con una controparte straniera risulterebbe molto più complicato se non vi fosse un interprete professionista a fare da mediatore.
Alcuni potrebbero pensare: “Ma se so l’inglese, a cosa mi serve un interprete?“
A questo proposito leggi l’articolo che abbiamo pubblicato tempo fa e scopri come abbiamo gestito una trattativa con ospiti cinesi in cui però la lingua di lavoro era l’inglese.
Le caratteristiche dell’interpretariato di trattativa, noto anche come liaison interpreting, sono due:
Per contribuire al buon esito di una trattativa o di un colloquio d’affari, gli interpreti devono padroneggiare non solo il linguaggio comune ma anche i termini tecnici e il linguaggio settoriale.
Approndiamo l’argomento.
Negli interpretariati di trattativa la materia dello scambio è non di rado molto tecnica.
L’interprete deve conoscere accuratamente entrambe le lingue di lavoro e anche la terminologia professionale, scientifica, tecnica del settore di riferimento.
A questo proposito, è sempre molto importante che il cliente comunichi in precedenza la materia su cui verterà l’incontro così da dare all’interprete la possibilità di potersi preparare.
Ad esempio, studiare le caratteristiche del prodotto o del macchinario che verrà presentato, dei servizi oggetto di negoziazione, o della tipologia di contratto esaminato sono aspetti fondamentali.
Il materiale ricevuto non sarà divulgato e consentirà all’interprete di arrivare preparato/a.
Uno dei motivi per cui l’interprete è una figura chiave per la buona riuscita di un incontro B2B, di una riunione di lavoro o di una negoziazione, è che non è importante soltanto la comunicazione a livello linguistico.
Infatti, in un meeting bilaterale si incontrano due culture diverse non solo linguisticamente ma anche per quanto riguarda la gestualità, i modi di dire, il sottinteso. Gesti, tono della voce, comportamenti assumono significati diversi nelle diverse culture.
Alla comunicazione verbale si aggiunge quella non verbale!
L’interprete, quale mediatore linguistico e culturale, è chiamato a conoscere in maniera approfondita gli usi e i costumi delle due culture così da creare le giuste premesse per far “incontrare”, e non scontrare, le due parti.
L’aspetto culturale è sempre di massima importanza, ma lo è in modo particolare quando ci si trova a negoziare con paesi molto distanti culturalmente dal nostro, come ad esempio quelli extra-europei.
L’interpretariato di trattativa puà essere una sfida tutta particolare.
Infatti durante un incontro bilaterale l’interprete deve affrontare le più diverse situazioni.
Dalle presentazioni alle discussioni, dagli approfondimenti tecnici fino alla programmazione di attività ricreative al termine dei meeting, come pranzi di lavoro, cene di gala, degustazioni, tour, in cui l’interprete è chiamato ad adeguare il livello di formalità e spesso ad instaurare un rapporto di maggiore complicità.
L’interpretariato di trattativa può svolgersi anche in contesti più informali, come nel caso di eventi sportivi, fiere, tour guidati.
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