Non esiste una lingua dei segni universale, così come non esiste una lingua parlata universale.
Mi è capitato di parlare con delle persone che sono rimaste stupite nel sentire che non esiste una lingua universale per i sordi, quando ad altri sembra ovvio che sia così.
Le comunità sorde dei vari paesi non hanno avuto modo di interagire e creare un linguaggio universale. Questo perché ogni lingua nasce e si sviluppa all’interno delle comunità, dagli stessi soggetti parlanti o segnanti.
Quindi un sordo italiano e un sordo inglese che usano la lingua dei segni per comunicare non si capiranno! Così come non si capiscono due udenti se parlano inglese e italiano.
In Italia si usa la LIS.
Per l’inglese esistono la BSL, British Sign Language, e la ASL, American Sign Language.
In Francia c’è la LSF, Langue des Signes Française.
Poi c’è la Lengua de Signos Española …e l’elenco potrebbe continuare.
Vediamo qualche curiosità sulla British Sign Language.
Chi è incuriosito dalla lingua segnata britannica troverà un sito ricco di informazioni e risorse andando alla pagina: british-sign.co.uk
A noi ha incuriosito la sezione “Fingerspelling”, ovvero dattilologia, quando una parola viene segnata lettera per lettera.
Qui riportiamo un esempio del nome Mara nella LIS per mostrare visivamente cos’è la dattilologia:
Facendo un confronto tra italiano e inglese, abbiamo riscontrato un’unica lettera segnata allo stesso modo, ovvero la C. Tutti gli altri segni sono diversi.
Inoltre, la C è l’unica lettera che nella lingua dei segni inglese si segna utilizzando una sola mano. Tutte le altre lettere vengono segnate con entrambe le mani (a differenza dell’italiano, dove si utilizza sempre e solo una mano).
Si vedano sotto le differenze.
La prima immagine è l’alfabeto nella lingua dei segni italiana.
L’immagine successiva è della British Sign Language.
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