Non c’è dubbio che negli ultimi tempi ci sia stato un forte aumento dell’interpretariato a distanza. Gli interpreti da remoto hanno sperimentato questa diversa modalità di lavoro con tutti i suoi pro e contro.
Ma quindi, quali sono le problematiche e/o i vantaggi dell’interpretariato a distanza? Vai al punto.
Se vuoi saperne di più sugli interpreti da remoto leggi sotto:
Chi è l’interprete da remoto
Quali difficoltà vivono gli interpreti da remoto, sia nei rapporti con i relatori, sia, nel caso di un’interpretazione simultanea, nella condivisione del lavoro con il proprio/la propria collega in assenza di una vera e propria cabina di interpretazione?
Se a volte qualche cliente può nutrire dei dubbi sulla resa di un interpretariato a distanza, ci sentiamo di rassicurarlo.
Per il cliente non cambia nulla.
L’interpretariato a distanza è certamente difficile per chi lo fa, ma abbiamo provato che gli interpreti sono molto flessibili e si sono adattati rapidamente a questo nuovo modo di lavorare. Anche perché sono sempre stati abituati a essere concentrati sul loro lavoro chiusi all’interno di una cabina, isolati dal resto della sala, se non per l’audio che arriva loro nelle cuffie.
Ce lo hanno confermato anche recentemente due delle nostre interpreti che hanno prestato servizio per un convegno internazionale di due giornate dal titolo “Colloquio internazionale, OLTRE LE PAURE: PENSARE L’IMPENSABILE?”.
Per questa conferenza le interpreti erano 2 ed ognuna lavorava da casa propria.
“Siamo sempre state in chiamata su Whatsapp con la telecamera accesa, così ci sentivamo e ci vedevamo, ed era un po’ come stare fisicamente in cabina! Ci siamo coordinate bene!”.
Questo mi ha fatto riflettere e le ho fatto una domanda specifica.
Se un cliente ha il dubbio se fare l’evento in presenza oppure on line, posso dirgli che l‘interpretariato da remoto ha la stessa resa rispetto a quello in presenza?
L’interprete ha risposto:
Certamente, la resa dell’interprete è la stessa.
E poi ha continuato: “a mio avviso la scelta tra interpretariato da remoto o in presenza dipende in gran parte dai relatori. Se i relatori si trovano in paesi diversi e non sono fisicamente presenti nel luogo della conferenza, a quel punto anche gli interpreti possono lavorare da casa. Se invece i relatori sono presenti, allora sarebbe da consigliare la cabina e quindi la presenza fisica degli interpreti. La questione dei costi è poi un’altra discriminante. Un interpretariato da remoto è di solito più economico dato che non ci sono le spese della cabina di simultanea.”
Le interpreti avevano la telecamera spenta e i partecipanti sentivano solo la loro voce (come succede quando si fa un interpretariato in presenza). Solo i relatori tengono la telecamera accesa.
Ma le interpreti erano collegate in video chiamata.
Abbiamo sperimentato che videochiamarci con whatsapp mentre lavoriamo è molto comodo perché è un po’ come se fossimo in cabina, possiamo vederci e ascoltarci a vicenda. È più facile darci il cambio, anche se normalmente ci si accorda il giorno prima per dividersi il programma a seconda della durata degli interventi.
Dal punto di vista dell’interprete lavorare da remoto è più comodo perché si lavora da casa, non ci sono spese di trasporto né tempi di spostamento. L’aspetto negativo è che si ha meno contatto con i relatori.
Questo fa sì che, se un relatore parla troppo velocemente, o addirittura legge il suo discorso rapidamente, è molto difficile intervenire per chiedere di rallentare.
In un contento in presenza, se ciò accade, una delle due interpreti potrebbe sempre uscire dalla cabina e informare il moderatore o coordinatore della conferenza. Questo non è possibile a distanza, se non mandando un messaggio al tecnico che poi deve andare a riferire al coordinatore.
Così come non è possibile per gli interpreti a distanza chiedere sul posto ai relatori eventuali presentazioni o discorsi qualora non li abbiano inviati in anticipo.