Con sede in Romagna, lavoriamo molto nel campo delle traduzioni turistiche rivolte ad albergatori, ristoratori, enti per la promozione del turismo, agenzie di incoming, musei, parchi.
Se escludiamo questo anno particolare, il turismo ha sempre rivestito un ruolo predominante, sia per la riviera sia per l’entroterra.
E noi siamo sempre state in prima linea per le traduzioni. Principalmente la richiesta è di traduzioni da italiano a inglese, tedesco e francese, ma abbiano anche lavorato con spagnolo, portoghese ed olandese.
per un preventivo senza impegno.
Scopri gli altri nostri articoli sul mondo delle traduzioni:
Sembra una sciocchezza, ma nel campo delle traduzioni turistiche questo è uno dei primi quesiti che ci si pone.
Rocca di Ravaldino va tradotto, ad esempio in inglese, in Ravaldino Fortress? O va lasciato in italiano?
Non esiste una risposta univoca. Dobbiamo capire il contesto: dove sarà utilizzata questa traduzione?
Partiamo dal presupposto che chi legge una guida in inglese su Forlì, si troverà probabilmente a visitare la città e quindi a vedere i cartelli in italiano. Vedi immagine come esempio:
Ma al tempo stesso lasciare la parola “rocca” in un testo inglese è poco utile ad un turista che non abbia dimestichezza con la nostra lingua.
Quindi nella traduzione è utile lasciare il riferimento in italiano insieme alla traduzione perché un turista possa associare la parola Fortress a Rocca in italiano.
Ma come? Inserire sempre la doppia dicitura Rocca di Ravaldino (Ravaldino fortress) oppure solo la prima volta? O solo nei titoli?
Non esiste una risposta univoca, quando si parla di monumenti non popolari a livello mondiale, come la Basilica di San Pietro a Roma o la Torre di Pisa che hanno una traduzione attestata, la scelta dipende dal contesto.
La soluzione va studiata con i traduttori madrelingua e il committente.
In questo caso in cui l’opuscolo nasce bilingue, alcune soluzioni sono state più semplici.
Il titolo del paragrafo in italiano fa anche da riferimento visivo e nel testo inglese si può quindi inserire direttamente la traduzione in lingua.
Il lettore, in questo modo, ha il riferimento in italiano, ad esempio Abbazia di San Mercuriale, e poi poche righe sotto San Mercuriale’s Abbey.
In tutto il documento, abbiamo potuto sfruttare la presenza del testo bilingue, a distanza di poche righe l’uno dall’altro. In maniera naturale, il turista straniero legge il titolo in italiano e poi il corrispettivo inglese, trovando subito il riferimento nel cartello stradale che dovesse eventualmente trovarsi davanti agli occhi visitando il nostro paese.
Un caso a parte è stato rappresentanto dalle mappe stilizzate in cui non vi era la possibilità di inserire la doppia lingua, per mancanza di spazio grafico.
La scelta è stata diversa. Si è preferito mantenere la mappa snella, inserendo solo le diciture necessarie per far capire al turista.
Un esempio? Nella legenda della mappa, si è scelto di scrivere “Abbazia di Santa Maria del Monte / Abbey”. In questo modo, il turista trova la dicitura che appare nella segnaletica, ma al tempo stesso capisce che si sta parlando di un’abbazia.
Quello dei nomi è solo un aspetto delle insidie che si nascondono in questo tipo di traduzioni.
Rivolgiti a noi per un preventivo gratuito e senza impegno.
compilando il modulo oppure chiamandoci ai n° 0543 23916 / 0544 202061.
Se sei curioso e vuoi avvicinarti al mondo della traduzione, il libro Teoria della Traduzione di Laura Salmon può essere un punto di inizio.