Il lavoro dell’interprete di LIS, la Lingua Italiana dei Segni, è un lavoro silenzioso, spesso a molti sconosciuto.
Eppure l’interprete di Lingua Italiana dei Segni svolge un compito molto importante, quello di garantire alle persone sorde l’accessibilità e la partecipazione in ogni ambito della vita sociale e politica.
Chi di noi non ha passato l’infanzia ad ascoltare le fiabe… tanti racconti che da piccoli ci hanno accompagnato nella crescita.
Ma non tutti i bambini possono ascoltare le fiabe, non possono farlo i bambini sordi.
A loro ha pensato questo progetto della Regione Emilia-Romagna per favorire l’inclusione sociale dei bambini con difficoltà uditive. Per questo, a gennaio 2021 ci siamo occupate della traduzione di alcuni video di fiabe per bambini sordi per la Regione Emilia-Romagna.
Il lavoro di traduzione in simultanea nella lingua italiana dei segni è stato svolto dall’interprete di LIS Antonella Iasso.
Nei video il lettore leggeva le fiabe in italiano mentre sfogliava un libro e l’interprete di LIS le traduceva registrando altrettanti video che sono stati poi montati e messi in sincrono.
Parlando con Antonella, sono curiosa di sapere quali sono stati gli aspetti più problematici e anche quelli più gratificanti di questo incarico.
C’è stato un grande lavoro preparatorio, molto impegnativo. Naturalmente avevo ricevuto in anticipo i video delle favole da tradurre e registrare. L’aspetto più difficile è stato trovare il modo di riprodurre con i segni e le espressioni del volto gli stessi effetti e le stesse emozioni che nei bambini udenti producono il tono della voce, le rime e i suoni onomatopeici di cui le fiabe sono particolarmente ricche.
Non potendo udire i suoni, i bambini sordi non riceverebbero le stesse emozioni date, ad esempio, dalla musicalità dei nomi, dalle rime contenute nelle frasi, dai suoni onomatopeici che riproducono con la voce rumori o versi di animali. Però, con le espressioni del volto, ad esempio, si può fare arrivare loro le stesse sensazioni. In un bambino sordo, infatti, non sono i suoni a produrre l’effetto, ma il linguaggio del corpo. Bisogna fare ogni sforzo possibile per rendere accessibili le fiabe ai bambini sordi facendo vivere in loro le stesse sensazioni che vivono i bambini udenti.
Questo lavoro è stato diverso dai numerosi incarichi istituzionali a cui siamo abituati noi interpreti di LIS. Ero già abituata a tradurre per i bambini, avendo lavorato nelle scuole, ma è sempre e comunque un’esperienza interessante perché impersonificare i personaggi delle fiabe è un po’ come tornare bambini.
Ai tempi del COVID è diventato normale anche per noi interpreti di LIS lavorare online. Si è trattato di una necessità importante visto che durante il lockdown i sordi erano tagliati fuori dalle informazioni. Quindi non è stata una cosa nuova registrare le favole, ma come ogni altro lavoro a distanza manca purtroppo il riscontro degli occhi del pubblico, ed è molto più pesante perché si diventa dei “meri traduttori” senza ricevere un feedback dall’altra parte.
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