Quando la diversità culturale è così marcata, come nel caso delle traduzioni in cinese, il ruolo del traduttore è ancora più determinante. Cosa significa tradurre per un pubblico orientale? Leggi di più.
Ad aprile 2023 l’Agenzia Nazionale per il Turismo ha annunciato il ritorno dei turisti cinesi in Italia.
Prima della pandemia, l’Italia era uno dei paesi più visitati dai turisti cinesi e ci si attende un ritorno ai livelli pre-pandemia entro il 2024.
Il dipartimento italiano di promozione turistica e molte aziende turistiche italiane si stanno preparando a intercettare questa rinnovata richiesta con proposte eccellenti.
Secondo i dati dell’Osservatorio Intarget di Shanghai, le tipologie di vacanza preferite dai viaggiatori cinesi, sia più facoltosi, sia di classe media, sono:
Emerge una nuova attenzione alla sostenibilità, alla natura e all’outdoor, al turismo lento e allo sport, in aggiunta, naturalmente, all’attrazione da sempre esercitata dai nostri musei, monumenti e città d’arte.
Ormai i contenuti per l’industria turistica tradotti solo in inglese non bastano più per aumentare la ricettività nel settore.
La sfida è una traduzione multilingue come ti abbiamo illustrato nel nostro articolo “Traduzioni turistiche non solo in inglese“.
Per gli operatori del settore alberghiero, del wellness, della ristorazione diventa fondamentale rivolgersi alla clientela cinese con traduzioni in cinese di:
Il traduttore italiano-cinese deve avere una perfetta conoscenza dei codici culturali vigenti nel paese di destinazione.
La parola d’ordine è adattare il testo tradotto (guide turistiche, mappe, itinerari, depliant e immagini) alla cultura del lettore finale.
Come per tutte le lingue orientali, quando si traduce in cinese bisogna prestare una particolare attenzione alla lontananza sia nello spazio che nel tempo tra le due culture, perché la lingua di un popolo è un tutt’uno con la sua cultura, la storia, le usanze e il modo di pensare.
Non dobbiamo dimenticare infatti che paesi come la Cina o il Giappone possiedono un punto di vista diverso, anche per gli stessi riferimenti.
Le cosiddette “conoscenze enciclopediche”, ovvero quel bagaglio di conoscenze comuni a chi appartiene a una certa sfera culturale, non sono quasi mai condivise con questi paesi.
Se prendiamo come esempio emblematico le tipiche immagini che rappresentano il globo terrestre, vedremo che queste non sono internazionali.
L’utente asiatico si aspetta di vedere evidenziato il proprio continente in primo piano, mentre per noi europei è l’Europa a essere al centro.
Ciò è emblematico di come, cambiando il punto di vista primario, cambino anche parecchie altre concezioni e modi di intendere. Ad esempio:
A livello linguistico sarà importante, ad esempio:
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Qui il link della notizia data dall’Agenzia Nazionale per il Turismo.